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4 Novembre - Dalmine ricorda i suoi caduti

Ultima modifica 16 giugno 2022

4 Novembre - Dalmine ricorda i suoi caduti  
Dalmine, 29 ottobre - Dalmine si ferma per ricordare i suoi caduti. Anche quest'anno, infatti, sono tantissimi gli appuntamenti organizzati su tutto il territorio dalminese per celebrare nel migliore dei modi la storica data del 4 novembre, l'unica festività capace di attraversare, senza essere cancellata, l'ultimo secolo di storia italiana.
Il 4 novembre del 1918 il Paese fece la sua uscita da vincitore dalla prima guerra mondiale. Durante il conflitto furono migliaia i caduti, anche dalminesi, che ogni anno vengono ricordati con le tante iniziative che nel nostro comune si apriranno domenica 1 novembre: alle 8 la messa nella chiesa di Sabbio e il corteo verso il monumento ai caduti accompagnati dal corpo musicale di Sforzatica daranno il via alle celebrazioni, che continueranno in giornata, alle 10 a Guzzanica, con la santa messa e il corteo al monumento ai caduti, questa volta sulle note del corpo musicale SanLorenzo di Mariano.
Mercoledì 4 novembre le iniziative si sposteranno a Dalmine e Sforzatica:alle 10 il raduno delle autorità presso il municipio per l'alzabandiera, al quale seguirà il corteo verso la chiesa San Giuseppe dove sarà deposta una corona d'alloro alla lapide dei caduti. Seguirà, alle 10.30, la messa con il corteo al monumento ai caduti di Largo Europa. Nel pomeriggio, alle ore 15, la messa
sarà celebrata al cimitero di via Battisti a Sforzatica.
Domenica 8 novembre sarà Mariano a chiudere le celebrazioni con alle 8.30 il corteo, accompagnato dal corpo musicale San Lorenzo, fino al monumento del bersagliere, al quale seguiranno l'alzabandiera e la deposizione della corona d'alloro. Dopo la deposizione di altre due corone al monumento ai caduti del paese e al campo santo, la giornata si chiuderà alle 10 con la
messa presso il nuovo santuario.
"Le celebrazioni di quest'anno sono particolarmente significative perché cadono a distanza di un secolo dall'ingresso del nostro Paese nella Grande Guerra e 70 anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale - commenta l'assessore alla Cultura Paolo Cavalieri -. Due eventi lontani che rischiano di essere dimenticati: per questo è nostro dovere ricordare, soprattutto alle
generazioni più giovani, chi ha dato la vita per quei diritti di libertà e democrazia che abbiamo la fortuna, oggi, di poter considerare come acquisiti".

Allegati
CS. 4 Novembre 2015.pdf