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La posizione dell´Amministrazione Comunale

Ultima modifica 20 giugno 2022

La posizione dell´Amministrazione Comunale in riferimento al ″presidio permanente″ attuato dall´Unione Inquilini 
In riferimento al “presidio permanente” attuato dall’Unione inquilini fuori dalla sede comunale dal giorno 22 marzo 2018, l’Amministrazione comunale di Dalmine ritiene doveroso fornire la propria posizione, pur limitata dal rispetto della privacy dei soggetti coinvolti a cui un ente pubblico è assoggettato.
Il nucleo familiare ad ottobre 2017, a seguito di sfratto e di conseguente immediata presa in carico del Servizio Sociale, è stato inserito in un progetto di housing sociale ed è stato avviato un percorso di supporto che prevedeva alcuni impegni da parte dei soggetti coinvolti. Nello specifico:
il nucleo familiare si era impegnato a compartecipare in modo commisurato alla propria disponibilità economica, a mantenere un costante e corretto rapporto con le figure professionali che la supportavano nel processo di autonomia;
l'Unione Inquilini si era impegnata a supportare la signora nella ricerca attiva di una soluzione abitativa stabile;
il Servizio sociale si era impegnato nella ricerca dell'housing sociale, nell'attivazione di un supporto educativo mirato (un educatore professionale per 3 ore settimanali per n. 3 mesi a carico del Comune), in colloqui di supporto e monitoraggio da parte dell'assistente sociale, nell'attivazione della misura Sostegno Inclusione Attiva - SIA, nella disponibilità di sostenere economicamente la famiglia nel pagamento di cauzione, caparra ed eventuali alcune mensilità per un nuovo alloggio, qualora reperito.
Gli unici impegni assolti sono stati quelli assunti dal Servizio Sociale: il nucleo familiare non ha mai aderito al progetto nonostante i numerosi tentativi di mediazione attivati, non ha permesso una presa in carico opponendo sempre un atteggiamento non collaborante e rivendicativo; l'Unione Inquilini ha interrotto ogni rapporto con il nucleo dalla data di inserimento nell'housing fino al giorno del suo allontanamento avvenuto il 13 marzo 2018, nonostante i numerosi tentativi dell'assistente sociale di ricoinvolgerli.
La scelta di allontanare la famiglia dall'housing è stata presa, dopo numerosi tentativi falliti di mediazione (compresa la possibilità di ridurre la quota di compartecipazione, a fronte di giustificate motivazioni, mai presentate!), con un preavviso di 30 giorni, durante i quali la famiglia non si è attivata, nemmeno contattando l'Unione Inquilini, sentiti solo il giorno dell'allontanamento.
L’amministrazione comunale è consapevole dell’emergenza abitativa, avendo in attivo urgenti richieste di supporto per n. 23 nuclei familiari in situazione di sfratto o di messa all’asta dell’abitazione ed avendo n. 151 nuclei familiari in graduatoria per l’accesso ad alloggi di edilizia pubblica, ma non può essere in capo al singolo Comune la soluzione di tale problematica!
Il Comune di Dalmine ha, nel rispetto della normativa vigente, attivato numerose misure volte al supporto (non soluzione!) alle famiglie che presentano un bisogno di abitazione, ponendo come vincolo la corresponsabilità, la collaborazione e l’attivazione di tutti i soggetti coinvolti.
Ha infatti assegnato n. 176 alloggi di edilizia residenziale pubblica, presenti sul territorio; ha messo a disposizione dell’Ambito di Dalmine per i progetti di housing sociale n. 6 appartamenti (su un totale di 17 appartamenti dell’Ambito, composto da 17 Comuni); ha aderito a diverse misure regionali di sostegno (contributi a favore di inquilini con morosità incolpevole ridotta, contributi a favore di inquilini morosi incolpevoli soggetti a provvedimenti di sfratto, iniziativa a sostegno della mobilità nel settore della locazione, contributo solidarietà ad inquilini di servizi abitativi pubblici di proprietà comunale, ecc.), ai progetti dell’Ambito di Dalmine (contributi a favore di nuclei famigliari che hanno l’alloggio di proprietà “all’asta” e progetto “La casa dov’è?” che consiste nel reperimento di alloggi dei privati o di altri soggetti da destinare a situazioni sociali, fornendo al proprietario una riduzione della tassa comunale IMU-TASI e la garanzia di una parziale copertura da parte di un fondo per le emergenze abitative), ha attiva una convenzione con l’Aler per l’erogazione del contributo solidarietà a favore dei suoi inquilini in difficoltà e garantisce un supporto sociale professionale ed una aiuto economico(pagamento di cauzione, caparra ed eventuali alcune mensilità per un nuovo alloggio).
Alcune di queste misure non trovano però attuazione in quanto i proprietari di immobili privati non trovano “vantaggioso” farsi carico, a fronte anche di significativi aiuti economici, di inquilini “seguiti dai Servizi Sociali” o che avendo subito sfratto o vendita all’asta dell’immobile risultano “cattivi pagatori”.
Il Comune di Dalmine investe nei Servizi Sociali oltre 3 milioni di euro, attivando servizi e interventi a favore di famiglie con minori, di persone disabili, di persone anziane e di adulti in situazione di fragilità, facendo la sua parte fino in fondo, e comunque senza mai sostituirsi alle responsabilità del singolo cittadino.
Considerati questi alti numeri di persone in difficoltà e tenuto conto delle risorse a disposizione, l'amministrazione comunale ritiene di aver svolto a pieno ai suoi compiti, al di là della specifica situazione. Rimane comunque in capo al Comune l’obbligo di tutela dei minori, qualora i genitori non garantiscano adeguati comportamenti e azioni di protezione.

Il sindaco
Lorella Alessio

Allegati
CS Presidio fuori dalla Casa Comunale La posizione dell'AC.pdf